Oggi ho visto l’inferno. Dal vivo, ad occhi aperti e senza fare uso di additivi chimici di sorta.
Si è palesato a me, nella celata (ma non troppo) forma della lezione di prova del corso di Zumba.
Posso ammettere senza difficoltà alcuna, che la sottoscritta è già costituzionalmente contraria alle palestre, pertanto i giudizi espressi nel presente post potrebbero risentire di tale tendenza di fondo. Ma la Zumba… Ah, la Zumba. Un’ora, dico un’ora, ad agitarsi in una specie di balli di gruppo (…) chiusa in una stanza verde, piena di specchi, con un gruppo di sfigate.
La crudeltà è che ci sono gli specchi.
Così, mentre ti trovi in tale situazione degradante, hai anche modo di guardarti negli occhi e chiederti cosa ci stai facendo lì. Quando si dice mettersi di fronte alle proprie responsabilità…
Già. Ma facciamo un passo indietro in questo avvincente racconto della mia lezione di Zumba e chiediamoci appunto: cosa ci stavo facendo là?
Il punto è questo: lo scopo di un anno senza uomini dovrebbe essere quello di utilizzare le energie risparmiate per fare “cose” (vedere gente etc…)
Una “cosa” che desidero da anni fare è perdere i 10 chili che ho acquisito negli ultimi 7 anni di nefandezze.
(Erano 15 chili, ma nei precedenti 3 mesi mi sono portata avanti)
Diciamo la verità: una certa tendenza da “fisarmonica” l’ho sempre avuta, ma, non per venir meno alla mia quota di responsabilità (in forma di reiterati peccati di gola e spuntini delle tre del mattino), 7 anni di instabilità emotiva mi hanno veramente rovinato la vita.
Quando si dice non avere più il fisico.
E dunque l’obiettivo dei prossimi 3 mesi (si. lo so. sono una che si concede sempre un sacco di tempo per ottenere le cose. Fa parte della mia incredibile indulgenza verso me stessa.) sarebbe quello di perdere 10 chili.
A qualunque costo. Anche a costo di fare quella cosa aberrante che ho sempre ritenuto essere la decadenza della mia dignità di essere umano: iscriversi in palestra. (Perchè di fare una dieta ovviamente non se ne parla proprio.)
Peraltro la palestra è nel quadro generale di questo progetto annuale anche un atto di superiore previdenza.
Energie in esubero a me!
Eppure verrà, lo so, il giorno che darò di testa contro il muro…
Non oggi. Oggi devo già superare il trauma della Zumba.